Leandro Puccetti
Iscritto alla facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa, subito dopo l'8 settembre lo studente raccolse attorno a sé un gruppo di giovani patrioti che diedero vita, nell'alta Garfagnana, ad una formazione partigiana che fu denominata "Pippo" o "Valanga" e che raggiunse la consistenza di settanta uomini. Con essi Puccetti distrusse installazioni militari nazifasciste e partecipò a numerosi scontri armati sul Monte Forato e sull' Alpe di Sant'Antonio. Ferito più volte, riprese sempre la lotta sino a che, il 29 agosto 1944, il ragazzo fu mortalmente colpito. La motivazione della massima ricompensa alla sua memoria dice: "Giovane studente, dotato di brillanti capacità organizzative e di grande ardore patriottico e combattivo, fu animatore della lotta partigiana dell'Alta Garfagnana. Alla testa dei suoi 70 uomini, già provato in numerosi combattimenti, più volte ferito, lottò strenuamente per aprire un varco alla sua formazione, attraverso uno schiacciante accerchiamento nemico. Inflitte gravi perdite ai tedeschi, ma caduti una ventina di partigiani e fattasi disperata la situazione, sanguinante e stremato di forze, ma sempre ardente di fede e conscio della responsabilità di comandante, attirò su di sé, combattendo, il fuoco di una postazione nemica e consentì, con il cosciente ed eroico sacrificio, lo sganciamento dei superstiti". Lasciato dai tedeschi sul campo, il corpo del ragazzo agonizzante fu raccolto dalla madre, che riuscì a trasportarlo all'ospedale di Castelnuovo, dove Leandro morì cinque giorni dopo. Finita la guerra, l'Università di Pavia ha conferito al suo valoroso studente la laurea "ad honorem". A Leandro Puccetti sono state intitolate vie a Lucca e nel suo paese natale. Porta il nome del ragazzo anche la scuola media di Gallicano.