Leonardo Umile
Aviere scelto durante il servizio militare, era stato congedato in seguito ad una grave malattia polmonare. All'atto dell'armistizio aveva trovato rifugio presso famiglie di contadini, ma gli era parso umiliante restarsene defilato mentre altri combattevano contro i nazifascisti. Così, nel giugno del 1944, si aggregò al 1° Battaglione della 4a Brigata Garibaldi "Apuania", divenendone presto il commissario politico. Leonardo Umile, che per dieci mesi si era distinto per il suo coraggio, è caduto proprio in vista della Liberazione: il 7 d'aprile del 1945, come recita la motivazione della ricompensa al valore, "durante un violento attacco sferrato dai tedeschi, sostenne per quattro ore la lotta divenuta impari per le preponderanti forze nemiche e, aggrappato alla sua mitragliatrice, coprì con intenso fuoco il ripiegamento dei compagni. Ferito al viso, fu catturato e sdegnosamente rifiutò la libertà che gli veniva offerta in cambio del tradimento e della delazione. "Fate di me quel che volete" furono le ultime sue parole e il nemico rabbioso, dopo averlo ripetutamente colpito fino a ridurlo in fin di vita, barbaramente lo trucidò".