Leonida Panni
Anche il giovanissimo Panni aveva seguito in Valle Susa il compaesano Amedeo Tonani, quando questi aveva deciso di non aderire alla repubblica di Salò. Con Tonani combatté valorosamente contro i nazifascisti, finché non cadde nelle loro mani e fu fucilato dopo essere stato torturato. Così la motivazione della ricompensa alla memoria di "Leo" (questo il nome di battaglia del giovane cremonese), ne tratteggia succintamente la figura: "Comandante di distaccamento sbandato in seguito ad un rastrellamento, con pochi compagni in zona montana, impervia e ad alta quota, benché a corto di viveri e senza coperte, riusciva a tenere in pugno i suoi uomini incoraggiandoli con la parola e con l'esempio, finché riuscito dopo alcun tempo a raggiungere il fondo valle, quivi ricostituiva la sua formazione con la quale intraprendeva senz'altro nuove ardite e rischiose azioni di guerra. Catturato nel corso di una di queste, dopo aver affrontato serenamente torture e sevizie, chiudeva eroicamente la sua giovane vita davanti al plotone di esecuzione". Nel rione delle Sabbie di Cremona, a Leonida Panni fu intitolata una Sezione comunista.