Lucia Ottobrini
È stata impiegata del Ministero del Tesoro. Quando entrò, a 18 anni, nella Resistenza romana (i nomi scelti a copertura furono "Maria" e "Leda"), fece parte dei GAP centrali. Tra le tante azioni alle quali ha partecipato, quella con Marisa Musu e Carla Capponi dinnanzi alla caserma dell'81° Fanteria di via Giulio Cesare, per ottenere la liberazione dei civili arrestati; quelle per l'approntamento dei campi di lancio per gli aerei alleati; l'attacco ai fascisti in via Tomacelli; l'azione gappista di via Rasella. Nel dopoguerra ha sposato il matematico Mario Fiorentini, allora studente e, durante l'occupazione di Roma, comandante del GAP "A. Gramsci". Sulla scelta che ha condizionato tutta la sua vita, Lucia Ottobrini ha avuto modo di dichiarare: "La principale motivazione della mia scelta antifascista fu sicuramente l'entrata in guerra contro la Francia, la mia seconda patria, l'infamia di un'aggressione contro un Paese che era stato già piegato dai tedeschi. Poi le leggi razziali. Molta gente, specie nel "popolino", aveva creduto in una matrice proletaria del fascismo e in una certa propensione ad occuparsi della povera gente e questo spiega il consenso di massa che il fascismo, e il fascino personale di Mussolini, avevano conseguito. Con i fallimenti della campagna di Grecia e di Russia, si capì subito però che la guerra non sarebbe stata la passeggiata imprudentemente promessa. Fu il fatto di aver passato la prima parte della mia esistenza in un ambiente proletario e i miei trascorsi in Francia, che fecero maturare in me la coscienza di stare dalla parte degli operai e del popolo". Nel 2004, Lucia Ottobrini è stata tra i firmatari dell'appello al Presidente Ciampi, perché fosse degnamente celebrato il sessantesimo della Liberazione.