Luigi Boghi
All'annuncio dell'armistizio, si trovava a La Spezia come marinaio. Trovò il modo di raggiungere il suo paese e, giunto a Domodossola, vi organizzò una formazione partigiana che prese il nome di "Banda Libertà". La banda riuscì a mettere a segno alcune azioni contro i nazifascisti, finché il gruppo, in seguito a delazione, fu catturato dai tedeschi.
Processato con altri nove suoi compagni, il giovane operaio, l'8 dicembre 1943, fu condannato a morte dal Tribunale militare di Novara. Per Luigi Boghi e per Remo Busca la sentenza, in considerazione della loro giovane età, fu commutata in dieci anni di reclusione. Così mentre gli altri otto patrioti cadevano sotto i colpi del plotone d'esecuzione al Poligono di Novara, per Boghi e Busca cominciava la deportazione. Il 4 gennaio del 1944 Boghi faceva il suo ingresso nel lager di Dachau, il 14 gennaio veniva trasferito nelle carceri di Monaco-Stadelheim, l'8 aprile era nel penitenziario di Bernau, l'8 ottobre in quello di Kalbermoor.
Liberato dagli Alleati il 5 maggio 1945 e tornato a Domodossola, Luigi Boghi è riuscito a riprendere il suo lavoro di meccanico e a farsi una famiglia. Negli anni Sessanta del secolo scorso è stato eletto consigliere comunale di Domodossola. Pur avanti con gli anni, ora continua a rendere testimonianza dell'attività antifascista svolta con i suoi compagni che, per la libertà, hanno sacrificato la vita.