Luigi Canzanelli
Orfano di padre era cresciuto a Milano con la madre, Giustina, un fratello e una sorella. Frequentava il Politecnico quando, chiamato alle armi nel 1941, era diventato ufficiale di Artiglieria. Al momento dell'armistizio si trovava, col grado di sottotenente, in servizio a una batteria a Roselle Terme (Grosseto). Con un altro ufficiale suo amico, il sottotenente Lucchini, organizzò, adottando il nome di battaglia di "tenente Gino", le prime bande partigiane della Maremma. Queste formazioni della Resistenza, che assunsero il nome di "VII Raggruppamento Patrioti Monte Amiata", operarono nella vasta zona che va da Montalto di Castro-Manciano a Campagnatico-Cinigiano. Protagonista di innumerevoli azioni contro repubblichini e tedeschi, il "tenente Gino" cadde, in un feroce scontro notturno con i fascisti, insieme al suo attendente, il contadino lancianese Giovannino Conti. Nel luogo del combattimento, lungo una carrareccia tra Murci e Pomonte, il giovane partigiano è ricordato da un cippo che gli abitanti del luogo hanno voluto erigere già nel 1945 e che ogni anno, nelle prime festività di maggio, viene visitato in omaggio a Canzanelli e a Conti. Oltre alla Medaglia al valor militare, a Canzanelli, nel 1950, è stata attribuita dal Politecnico di Milano la laurea "ad honorem" in Ingegneria industriale. Portano il nome del valoroso partigiano l'edificio dell'ex Distretto militare di Grosseto e una piazza di Montemerano (GR). Nel 2006, Nedo Bianchi, ha pubblicato, per le Edizioni ETS di Pisa, il libro Il tenente Gino e il soldato Giovanni.