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Luigi Gasparotto

Nato a Sacile (Udine) il 31 maggio 1873, deceduto a Roccolo di Centallo (Varese) il 29 giugno 1964, avvocato e uomo politico.

Rinvio a Leopoldo Gasparotto e a Matteotti,



Padre della Medaglia d'oro al valor militare della Guerra di Liberazione Leopoldo Gasparotto, l’avvocato nel 1913 era stato eletto nel Collegio di Milano, dove esercitava la sua professione, deputato al Parlamento. Durante la prima guerra mondiale vi aveva partecipato come ufficiale di Fanteria, ricevendo ben tre Medaglie d’argento. Rieletto deputato nel 1919, nel 1921 era vice presidente della Camera e Ivanoe Bonomi lo chiamò nel suo governo come ministro della Guerra. Nel 1924, dopo il delitto Matteotti, Gasparotto, passato all’opposizione costituzionale, fu uno dei 12 deputati che votarono contro le “leggi eccezionali” fasciste. Durante gli anni del regime fascista visse in esilio, ma alla caduta di Mussolini tornò subito in Italia, dove fu nominato commissario dell’ANCR (l’associazione dei combattenti). All’annuncio dell’armistizio tentò inutilmente di convincere il generale Ruggeri ad organizzare con gli operai milanesi la difesa di Milano, e riparò di nuovo in Svizzera. Di lì mantenne i contatti con figlio e con la Resistenza. Tornato verso la metà di gennaio del 1944 nell’Italia liberata, fu ministro dell’Aeronautica del secondo Governo Bonomi e ministro del primo e terzo Governo De Gasperi. Deputato alla Costituente per il Partito democratico del lavoro, è stato anche senatore di diritto nel primo Parlamento repubblicano e presidente della Fiera di Milano. Ha lasciato molti libri. Particolarmente interessante il suo Diario di un deputato, nel quale è ricostruita la mancata difesa di Milano dall’occupazione tedesca.