Luigi Nicolò
Subito dopo l’8 settembre 1943 era entrato nella Resistenza romagnola, distinguendosi nei combattimenti con i nazifascisti nella zona di San Paolo in Alpe. Catturato a Santa Sofia (FC), con altri giovani riminesi, durante il grande rastrellamento dell’aprile 1944, “Gino” (questo il suo nome di battaglia), fu destinato alla deportazione in Germania.
Durante il viaggio riuscì però a saltare dalla tradotta e a tornare a Rimini, dove si affrettò ad entrare come gappista in un distaccamento della 29ma Brigata “Gastone Sozzi”.
Sorpreso, nell’agosto, in una delle basi dei GAP nel centro di Rimini, Luigi Nicolò, dopo essere stato torturato con i suoi compagni Adelio Pagliarani e Mario Cappelli, fu processato, condannato a morte da un tribunale germanico e impiccato con loro nella centrale piazza Giulio Cesare.
Dopo la Liberazione, a quella piazza fu dato il nome “Tre Martiri” e a ciascuno dei tre giovani è stata intitolata una via di Rimini.