Luigi Varalli
Sorpreso dall'armistizio mentre svolgeva il servizio militare, il giovane - che era già stato ferito durante il conflitto e che era stato decorato per questo al valore - era riuscito a tornare al suo paese di origine e si era subito aggregato (come aveva fatto il fratello minore, Silvio) alle locali formazioni partigiane. Luigi Varalli partecipò a numerose, ardite azioni, finché cadde combattendo contro i nazifascisti.
Nella motivazione della Medaglia d'argento alla memoria di Luigi Varalli si ricorda che "durante un duro rastrellamento nemico, visto che il suo reparto, dopo oltre due ore di violentissimo combattimento, era stato costretto a ripiegare, volontariamente assumeva l'arduo compito di proteggerne da solo lo sganciamento con fuoco del suo fucile mitragliatore. Esaurite le munizioni, rifiutava la resa e, con l'unica bomba a mano rimastagli e la pistola in pugno, si lanciava fieramente contro il nemico, cadendo eroicamente per la causa della libertà".
Quattro mesi dopo, anche il fratello Silvio sarebbe caduto sotto il piombo nazifascista.