Luigi Viviani
Era uno dei dirigenti dell'Azione Cattolica di Mantova quando, richiamato alle armi, nel 1941 fu mandato nell'Egeo come tenente di complemento in Artiglieria. Nel giugno del 1943, Viviani comandava da capitano una batteria del 56° Raggruppamento artiglieria contraerea da posizione. Dopo l'armistizio affrontò subito i tedeschi. Quando i militari italiani di stanza a Calato, il 17 settembre furono costretti alla resa, Luigi Viviani fu identificato dai tedeschi, trasportato in volo ad Atene e fucilato. Questa la motivazione della massima ricompensa al valore militare che gli è stata conferita: "Comandante di batteria e di caposaldo, tenendo fede alle leggi dell'onor militare opponeva tenace resistenza ad agguerrite formazioni tedesche cui infliggeva severe perdite ed infine respingeva. In successiva aspra azione concorreva con la sua batteria alla distruzione di artiglierie nemiche. Delineatasi la crisi generale, si opponeva all'ordine di capitolazione presentatogli dai tedeschi e ad essi resisteva con virile fermezza. Catturato e condannato a morte affrontava l'estremo sacrificio con stoica fierezza. Sublime esempio di preclari virtù italiche".