Maddalena Cerasuolo
Lenuccia, come veniva familiarmente chiamata, è stata una delle tante donne protagoniste delle “Quattro giornate di Napoli” che, dopo la Liberazione, sono valse alla Città la Medaglia d’oro al valor militare.
Nei giorni della rivolta contro i nazifascisti, che cominciò il 28 settembre 1943 e si concluse vittoriosamente il 30 settembre, caddero in combattimento 168 patrioti (tra i quali il dodicenne Gennaro Capuozzo), 162 furono i feriti, 140 le vittime civili. Gli Alleati arrivarono nel capoluogo partenopeo il 1° ottobre.
La Cerasuolo si distinse, mentre si sparava contro i nazifascisti a Capodimonte, Foria e Chiaia, negli scontri a Materdei, per impedire che i tedeschi depredassero una fabbrica. La motivazione della medaglia al valore concessa alla giovane operaia ricorda che “dopo aver fatto da parlamentare dei partigiani con i tedeschi al Vico delle Trone, si distinse molto nel combattimento che ne seguì. Nella stessa giornata coraggiosamente partecipò anche allo scontro in difesa del Ponte della Sanità, al fianco del padre, con i partigiani dei rioni Materdei e Stella” .
Oggi a Napoli (dove nel dopoguerra Maddalena si è maritata Morgese), è molto attiva un’Associazione di volontariato che porta, appunto, il nome di Maddalena.