Marino Calvaresi
Nel 1940 aveva aderito al Partito comunista clandestino e, dopo l’armistizio, aveva partecipato alla Resistenza nelle Marche. Tra i patrioti che, il 3 ottobre 1943, affrontarono le truppe tedesche sul Colle San Marco (una località ad una diecina di chilometri da Ascoli Piceno), c’era, appunto Calvaresi. I patrioti che non caddero sul posto (i loro nomi sono riportati sul modesto monumento eretto sul pianoro), furono rinchiusi nel Forte Malatesta e poi deportati in Germania. Nel dopoguerra il Comune e la Provincia di Ascoli Piceno sono stati decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, proprio per quel primo episodio di resistenza al nazifascismo, quando ancora la lotta armata contro tedeschi e fascisti non era stata organizzata. Consigliere comunale negli anni Cinquanta del secolo scorso, Calvaresi è stato segretario della Federazione comunista di Ascoli Piceno e nel 1958 è stato eletto deputato per il PCI nel collegio di Ancona. Ha fatto parte del Parlamento della Repubblica anche nella IV Legislatura e alla sua morte, a commemorarlo alla Camera esaltandone la figura, prima ancora dei suoi compagni fu un antico avversario politico, il deputato dell’UDC Amedeo Ciccanti.