Mario Foschiani
Per sfuggire alle persecuzioni dei fascisti, nel 1933 espatriò in Francia. Di qui, durante la guerra di Spagna, accorse nelle Brigate internazionali. Combattendo in difesa della Repubblica, fu gravemente ferito. Con la vittoria dei franchisti, Foschiani passò di nuovo in Francia, dove fu arrestato e, successivamente, consegnato alle autorità italiane d'occupazione. Tradotto in Italia, l'operaio antifascista fu deferito al Tribunale speciale che, per l'attività di propaganda svolta dieci anni prima ad Udine, lo condannò a 15 anni di prigione. Liberato dal carcere di Castelfranco Emilia con la caduta del regime fascista, pochi mesi dopo Foschiani entrò, con il nome di copertura di "Guerra", nelle file della Resistenza friulana. Commissario politico del Battaglione "Friuli" che aveva costituito, Mario Foschiani fu catturato il 28 febbraio 1945. Nel frattempo, era diventato commissario della Divisione Garibaldi "Carnia". "Guerra" stava per tenere una riunione dei comandanti delle varie formazioni, quando fu sorpreso da un reparto di soldati cosacchi inquadrati nella Wehrmacht. Caduto, dopo un furioso combattimento, nelle mani del nemico, Foschiani fu tradotto ad Udine e sottoposto a pesantissimi interrogatori e torture. Fu fucilato, un mese dopo, con altri ventotto partigiani, nel cortile delle carceri di via Spalato. Ad Udine gli è stata intitolata una via.