Mario Roveda
Generale della Riserva, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, s'impegnò nella Resistenza con il nome di copertura di "Strani". Entrato nella 12a Brigata Garibaldi operante sull'Appennino parmense, fu nominato responsabile del "Comando piazza" di Reggio Emilia e, come tale, guidò le formazioni partigiane della pianura reggiana fino al dicembre del 1944, quando parte dei membri del Comando furono arrestati dalla polizia fascista. "Strani" riuscì ad evitare la cattura e a riparare in montagna. Gli fu quindi affidato il Comando Nord-Emilia, dal quale dipendevano le formazioni partigiane delle province di Piacenza, Parma e Reggio. Dopo la Liberazione, promosso generale di Divisione per meriti di guerra, Mario Roveda restò in servizio attivo sino alla fine del 1947. L'anno dopo, assunta a Parma la presidenza del Comitato provinciale del Fronte Democratico Popolare, fu eletto deputato con circa 75.000 voti di preferenza. Nel 1953, Roveda, che si era candidato alle elezioni per il Senato in una formazione di destra (Alleanza Democratica Nazionale), raccolse soltanto 788 voti.