Mario Tradardi
Proveniente da Foligno, era stato inviato all'Aquila come capo di quella Procura e qui era entrato in dimestichezza con un altro magistrato, Pasquale Colagrande, che sarebbe poi stato ucciso dai fascisti repubblichini a Ferrara, nel dicembre del 1943. L'uccisione dell'amico turbò profondamente Tradardi che, benché fosse padre di cinque figli, entrò nella Resistenza. Partigiano nel Gruppo "Maiella", dette prima il suo contributo in armi per la liberazione dell'Aquila e partecipò poi attivamente alla guerra di Liberazione nel Nord, come capitano di una delle formazioni di "Volontari della Maiella" guidate da Domenico Troilo. Cadde in combattimento mentre tentava l'assalto a Monte Mauro (presso Brisighella), dove i tedeschi si erano attestati. Nel 1994 all'Aquila, dove gli è stata intitolata una via, a Mario Tradardi è stata dedicata la Sala grande delle udienze del Tribunale.