Medarda Vigna
È stata una delle trentatré vittime della strage perpetrata dai soldati tedeschi, come rappresaglia dopo uno scontro con i partigiani presso Castel Maggiore, un grosso Comune alle porte di Bologna. Medarda faceva parte, come il padre Luigi, della quarta Brigata Garibaldi "Venturoli", ma sia lei che il genitore erano stati estranei all'azione. Ciononostante la giovane donna fu prelevata, col padre cinquantaseienne, dalla casa colonica dove i Vigna abitavano, e fucilata dai tedeschi, con altre trentuno persone (donne, civili e partigiani), nella via Saliceto della località Sabbiuno (là dove oggi, nel Parco collinare, sorge un Sacrario ai Caduti della Resistenza, opera degli architetti Letizia Gelli Mazzucato, Umberto Maccaferri e Gian Paolo Mazzucato). Si incaricarono poi i militi fascisti della brigata nera di bruciare l'abitazione e il fienile dei Vigna.