Michele Arcangelo De Palo
Aveva assolto agli obblighi di leva, tra il 1936 e il 1937, nel II Reggimento Genio telegrafisti. Richiamato nel '39, era stato assegnato alla 91a Compagnia Genio della Divisione "Regina", di stanza a Rodi, nell'Egeo. Nel 1943, rimpatriato, si trovava in famiglia per una licenza straordinaria e al momento dell'armistizio non esitò a prendere parte alla Guerra di Liberazione nel Molise. Nel giugno del 1944, al passaggio delle truppe alleate, si unì a un reparto polacco, col quale partecipò a numerose azioni belliche.
Cadde nelle Marche, durante un attacco alle posizioni tedesche sul Monte Alato, nel generoso tentativo di soccorrere il comandante, gravemente ferito, del suo reparto.
La motivazione della massima ricompensa al valor militare ricorda: "Gregario di una pattuglia, circondata da forze superiori tedesche, gareggiava con i propri compagni nel nobile compito di portare in salvo il comandante polacco ferito. Mentre con le raffiche del suo fucile mitragliatore teneva inchiodato l'avversario, veniva colpito a morte, sacrificandosi con superbo altruismo".