Monaldo Calari
Nel 1935-36 era in Libia, col 93° Reggimento fanteria. Nel 1939 era stato richiamato e, nel mese di giugno del 1940, aveva partecipato alle operazioni di guerra, alla frontiera occidentale, col 35° Reggimento fanteria della Divisione "Pistoia". Subito dopo l'8 settembre 1943, Calari organizzò in Emilia i primi gruppi partigiani che, in seguito, avrebbero costituito la 63a Brigata Garibaldi "Bolero". Nominato commissario politico di un battaglione della 63a, la notte del 9 maggio 1944, mentre si trovava in missione a Bologna, fu arrestato dalla polizia fascista. Restò in carcere poco: una brillante azione dei patrioti della VII GAP, liberò Calari ed altri prigionieri. Tornato al suo posto di lotta sull'Appennino bolognese, morì eroicamente insieme ad altri patrioti a Casteldebole, nel corso di uno scontro con paracadutisti tedeschi. La motivazione della ricompensa al valore di Calari dice: "Valoroso partigiano, dopo aver partecipato con indomito valore, da semplice gregario, a numerose azioni di guerra, assurgeva alla carica di commissario politico di battaglione. Arrestato e condannato a morte, liberato dai compagni, tornava al suo posto di lotta e gloriosamente cadeva sul campo di battaglia durante un attacco di paracadutisti tedeschi, mentre con audacia e generosità accorreva in difesa di un partigiano che stava per essere sopraffatto da tre tedeschi. Luminoso esempio di valore e di solidarietà umana". A Monaldo Calari è stata intitolata una via di Bologna.