Oscar Luigi Scalfaro
La sua famiglia era originaria della Calabria e sua madre, Rosalia Ussino, era piemontese, tanto che ciò indusse Scalfaro, durante un viaggio negli Stati Uniti, a definirsi “figlio dell’Unità d’Italia”.
Nel 1941, dopo essersi laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, il futuro Presidente della Repubblica sposò a Novara la ventenne Mariannuzza Inzitari, che morì di parto dando alla luce, il 27 novembre 1944, l’unica figlia di Scalfaro, Marianna.
Dal 1° maggio 1945 fu consulente tecnico giuridico a Novara di un tribunale militare partigiano, nel quale rivestì il ruolo di Pubblico ministero, ottenendo la condanna alla pena capitale dell’ex prefetto di Novara Vezzali e di altri cinque militi repubblichini.
Fu proprio Scalfaro che, quale membro dell’Assemblea Costituente, si prodigò perché in Italia venisse abolita la pena di morte.
Parlamentare democristiano per più Legislature, Oscar Luigi Scalfaro divenne poi senatore a vita e di diritto.
Sostenitore del Governo Prodi II, nel 2007 Scalfaro aveva aderito al Partito Democratico, pur non iscrivendosi, ed era stato presidente del “Comitato pro Veltroni-Franceschini” nel Lazio per le primarie del 14 ottobre. Aveva presieduto l’associazione “Salviamo la Costituzione” nata dall’omonimo comitato costituitosi nel 2006.