Pietro Mancini
Nel 1921 e nel 1924 era stato eletto deputato in rappresentanza del PSI e avendo fatto parte dell’opposizione “aventiniana” nel novembre del 1926 era stato dichiarato decaduto. Per tutta la durata del regime fascista fu sottoposto a libertà vigilata e negli ultimi anni della dittatura finì più volte in carcere.
Nel 1944 l’ex parlamentare socialista fu chiamato a far parte per due mesi, come ministro senza portafoglio, del secondo Governo Badoglio e, per quattro mesi, fu ministro dei Lavori Pubblici del primo Governo Bonomi. Dopo la Liberazione fu nominato prefetto di Cosenza.
Consultore nazionale, l’esponente del PSI divenne vice presidente della Consulta e poi membro dell’Assemblea Costituente e, dal 1948, senatore diritto.