Raffaele Persichetti
Figlio di Giulio, un famoso chirurgo romano, aveva ottenuto la licenza liceale da privatista al Liceo "Mamiani". Si era quindi iscritto a Lettere e, dopo la laurea, frequentato il corso allievi, era diventato ufficiale di complemento nel 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna". Terminato il servizio militare, Persichetti si era dedicato all'insegnamento. Professore di storia dell'arte, prima all'Istituto "De Merode" e poi al "Liceo "Visconti", si era fatto apprezzare dai suoi allievi per le sue doti d'intellettuale e di democratico. Nella primavera del 1940, quando un manipolo di fascisti irruppe al "Visconti" per costringere studenti e insegnanti a partecipare ad una manifestazione a favore della guerra, il professor Persichetti accorse in difesa di un collega sacerdote malmenato e fu a sua volta duramente colpito al capo a bastonate. Pochi mesi dopo, richiamato alle armi, fu inviato prima sul Fronte occidentale e poi su quello greco-albanese, come tenente dei "Granatieri di Sardegna". Rimpatriato per invalidità, nel maggio del 1942 il giovane ufficiale fu collocato in congedo assoluto. A Roma, Persichetti prese contatti con gli antifascisti del Partito d'Azione e quando, l'8 settembre 1943, fu annunciato l'armistizio, fu tra i primi ad organizzare la resistenza armata contro i tedeschi. Cadde combattendo a Porta San Paolo. Questa la motivazione della ricompensa al valore conferita alla memoria del giovane insegnante: "Ufficiale dei granatieri invalido di guerra, all'atto dell'armistizio con gli alleati si schierò generosamente e volontariamente contro l'oppressore tedesco, favorendo ed organizzando la partecipazione di suoi amici e della popolazione alla lotta armata della Capitale. In abito civile e sommariamente armato accorse poi sulla linea di fuoco dei suoi granatieri, schierati in battaglia contro superiori forze tedesche. Prode fra i prodi, incitò con la parola e con l'esempio i commilitoni all'estrema resistenza fino a che, colpito a morte, immolava la sua giovane vita nella visione della Patria rinata alla libertà".