Renato Martorelli
Militante del Partito socialista, durante la dittatura fascista Martorelli fu tra gli organizzatori del movimento "Italia Libera". Dopo l'armistizio, entrato nella Resistenza, rappresentò il suo partito nel Comitato militare del CLN piemontese, organizzando formazioni partigiane in Piemonte e in Liguria e partecipando di persona a numerose azioni nel Cuneese e nella Valle del Taro. Caduto nelle mani dei fascisti il 30 luglio del 1944, Martorelli fu sottoposto per una settimana a feroci torture e infine eliminato dai suoi aguzzini. La motivazione della massima ricompensa al valor militare concessa a Martorelli dice: "Fu tra i primi che l'8 settembre 1943 diedero vita alle formazioni partigiane. Assertore deciso della volontà di lotta, a questa prodigò l'inesauribile sua attività, la sua straordinaria energia, il prestigio che a lui derivava dalla forza dell'esempio. Ricercato con particolare accanimento dalle polizie fascista e tedesca, rifiutò ogni asilo ed ogni sosta. Catturato, conobbe il calvario degli insulti, delle offese, delle torture, ma non piegò accettando il supremo sacrificio perché vivessero le idee di indipendenza e di libertà".