Salvatore Valerio
Richiamato alle armi, l'8 settembre 1943 Salvatore Valerio si trovava a Chiavari col grado di capitano del 15° Reggimento del Genio. All'annuncio dell'armistizio raggiunse la famiglia nelle Marche e, poco dopo, si unì alle formazioni partigiane che si erano costituite nella zona. Entrato in una Brigata "Garibaldi", operante sui monti di Stigliano e Valdiola, lungo la vallata del Potenza nella zona di San Severino, a Valerio fu presto affidato il comando di un distaccamento del Battaglione "Mario", alla cui testa prese parte a numerose azioni contro le truppe tedesche. Durante un rastrellamento, Salvatore Valerio si offrì volontario per rafforzare, con un gruppo di compagni, una posizione di difesa presa particolarmente di mira dai tedeschi. Infiltratosi nelle file del nemico, Valerio sostenne valorosamente lo scontro sino a che non esaurì le munizioni. Di fronte ai tedeschi, invece di arrendersi, lanciò contro di loro l'arma ormai inutilizzabile e cadde colpito a morte.