Terzo Drusin
Laureatosi in Lettere all'Università Cattolica di Milano, il professor Drusin aveva preso ad insegnare all'Istituto tecnico di Pordenone. Dopo l'8 settembre 1943 prese parte attiva alla Guerra di liberazione, combattendo nella formazione partigiana "Ippolito Nievo", particolarmente impegnata nella valle del Natisone. Catturato dai nazifascisti in seguito a delazione, fu a lungo torturato e poi trucidato e buttato nel Natisone. Questa la motivazione della MdO alla memoria: "Giovane insegnante, benché gravemente mutilato negli arti, si arruolava volontario nelle file partigiane, supplendo con la volontà, l' entusiasmo e l'abnegazione alla minorazione del suo fisico. Organizzatore e trascinatore di incomparabile ascendente, ebbe largo seguito di giovani che accorsero ad impugnare le armi per la redenzione della Patria. Durante due azioni di particolare rischio, non esitava ad assumere la direzione del combattimento e dopo aver organizzato la difesa e diretto i contrattacchi, con audace intervento personale nella mischia, riusciva a proteggere il ripiegamento dei compagni che erano per essere sopraffatti dal nemico preponderante. Catturato in seguito a delazione, e sottoposto per due settimane ad inenarrabili torture, sopportava fieramente gli strazi più atroci, piuttosto che palesare i nomi e le responsabilità dei compagni di lotta. Ridotto ammasso informe di carne e di sangue e allo stremo di ogni resistenza, veniva finito con raffiche di mitra ed il suo corpo gettato nel fiume". A Pordenone, hanno intitolato a Terzo Drusin un plesso scolastico e una strada.