Umberto Mastroianni
A 14 anni a Roma, presso lo studio dello zio Domenico, Umberto Mastroianni comincia a praticare la scultura. Seguiti i corsi di disegno all'Accademia di S. Marcello, nel 1926, quando la sua famiglia decide di trasferirsi a Torino, il giovane affina "il mestiere di scultore" (ispirandosi alle opere del futurista Umberto Boccioni), nell'atelier di Michele Guerrisi. Già nel 1930, ottiene il primo riconoscimento ufficiale: il "Premio del Turismo", bandito dal Ministero della pubblica istruzione. Antifascista per carattere e formazione culturale, Umberto Mastroianni non mancherà, nel 1944-1945, di partecipare alla Guerra di liberazione, militando nelle formazioni partigiane operanti nel Canavese. Nel dopoguerra è stato uno degli artisti che più si sono impegnati nel rendere il significato morale della Resistenza, in una serie di monumenti che contribuirono alla sua fama. Il primo fu eretto nel cimitero civico di Torino, quando l'artista vinse (con l'architetto Carlo Molino), un concorso nazionale per un monumento ai Caduti per la libertà. Nel 1958, alla XXIX Biennale di Venezia, l'artista ottiene il Gran Premio Internazionale per la scultura e nel 1969 realizza il monumento di Cuorgnè (alla Resistenza nel Canavese) e quello di Cuneo, considerato il suo capolavoro. È del 1977 l'opera dedicata ai Caduti di Frosinone e del 1980 il monumento di Urbino alla lotta partigiana. Nel 1983 l'erezione a Vallerotonda (Frosinone) del monumento ai Martiri di Collelungo, del quale lo stesso artista ebbe a scrivere: "È un monumento cattivo, tenebroso, pieno di grovigli che ne fanno avvertire il lato malefico. Insomma una scultura provocatoria perché vuole essere monito contro la guerra, per la costruzione della pace, perché gli uomini abbiano un ripensamento e capiscano a che punto di degrado abbiano portato questa società". Umberto Mastroianni, tra i tanti riconoscimenti, ha anche ottenuto il "Premio Imperiale" giapponese, una sorta di Nobel del Sol Levante. Opere dell'artista sono presenti nei più importanti musei d'arte moderna italiani e stranieri. Ad Arpino, nel Frusinate, al secondo piano di Palazzo Boncompagni (a cura della Fondazione che porta il nome dell'artista), sono esposte circa cento opere (sculture, bassorilievi, disegni, piombi e incisioni), che lo stesso Mastroianni aveva indicato prima di morire.