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Cassolnovo: "Partigiani fratelli maggiori"

25 Aprile CASSOLNOVO - ore 21.00 Teatro Verdi

A 70 ANNI da quel 25 Aprile guardando avanti

PARTIGIANI FRATELLI MAGGIORI

Lo spettacolo dei "Cantosociale" per il 70° anniversario dalla LIBERAZIONE

Canti, Musiche, Storie di Resistenza,Libertà, Pace e Diritti nati dopo il 25 Aprile 1945 e continuati fino ad oggi

Si conclude la rassegna VENTO D'APRILE dopo l'appuntamento sull'eccidio della Benedicta di sabato scorso con un grande e atteso ritorno: IL concerto dei CANTOSOCIALE il gruppo molto conosciuto i numerosi spettacoli appositamente realizzati sulla Resistenza e presentati negli anni nella nostra penisola definito dal LA SACCA DEL DIAVOLO la trasmissione specializzata sulla musica popolare e storica di Radiopopolare l'ha definito " il gruppo lombardo che più ha lavorato nella riproposta delle canzoni partigiane"Dopo 12 anni ritorna nelle mura di casa ad proporsi il cassolese Piero Carcano cantante, anima e fondatore con il nuovo spettacolo PARTIGIANI FRATELLI MAGGIORI. Si tratta di un recital o meglio come lo chiamano gli stessi musicisti un concerto-testimonianza, in forma di recital propone canti, musiche affiancate a monologhi brevi che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall'esigenza di TESTIMONIARE le diverse esperienze della resistenza al nazifascismo e testi che ricordano GLI UOMINI che hanno lottato per i valori che la Resistenza ha lasciato in eredità alla nostra Repubblica e alla sua Costituzione: Giustizia, Pace, Libertà.

Questi temi saranno ricordati attraverso un percorso narrativo fatto di canti sociali storici, canzoni appositamente scritte dal gruppo, musiche e brevi ma intensi monologhi costruiti su testimonianze e racconti orali molti frutto di ricerche del gruppo.

Storie, voci e suoni che ci parlano di gente e luoghi,di modi diversi con i quali è avvenuta l'opposizione a quel clima culturale di odio, razzismo, guerra, vincendo quotidianamente la paura con coraggio, attraverso la disubbidienza civile a fianco all'eroismo della GUERRIGLIA PARTIGIANA. Un doveroso tributo quindi all'epica delle gesta partigiane sulle montagne ma anche chi ha rischiato la vita facendo da collegamento e da sostegno logistico i nascondendo e proteggendo i partigiani, i renitenti alla leva e i più semplici cittadini che con azioni quotidiane di resistenza per lo più culturale si sono è opposti in vari modi al regime.

Non mancheranno richiami ai valori della nostra COSTITUZIONE, la giustizia, il lavoro in primis che riteniamo fondanti del nostro vivere civile.

Il repertorio portante dello spettacolo è costituito oltre che dai classici: Bella Ciao(anche in un'inedita versione rom), Fischia il vento, Dalle belle città, Oh Germania che sei la più forte, la Strehleriana "Ma mì.Importante anche il recupero di brani simbolo,veri e propri inni delle diverse brigate partigiane, operanti sia nell'Oltrepò che nel piacentino; nell'alessandrino, in Val Sesia e d'Ossola e sull'Appenino ligure'come "La Brigata Garibaldi", "Quando saremo a Varzi", o su quello emiliano "La partigiana di Reggio Emilia"Anche la poesia trova il giusto spazio nello spettacolo con suggestivi brani strumentali originali "costruiti" intorno ai versi dei grandi poeti Franco Fortini e Pier.Paolo Pasolini,Gianni Rodari.Non può mancare la canzone che dà il titolo allo spettacolo quel "Partigiani Fratelli Maggiori" frutto del lavoro compositivo dei Cantacronache primo tra tutti a reinventare e recuperare il repertorio della canzone di protesta e partigiana in particolare, qui omaggiati anche con altri loro brani: " Tredici milioni", "Morti di Reggio Emilia"

Molte anche le canzoni originali che il gruppo ha composto negli anni e che hanno costituito la colonna sonora dei numerosi spettacoli realizzati sulla Resistenza.

Da "Canevino", sulla strenua battaglia combattuta sul colle Ortaiolo nell'Oltrepò Pavese dai resti delle brigate matteottine e vinta sconfiggendo oltre 250 tra soldati della Wermachts e delle Brigate Nere a "Storia di Pozzol Groppo" sulla strage efferata di giovanissimi partigiani della brigata Cornaggia, ad opera dei repubblichini sanguinari della Sicherheits, avvenuta nella scuola del piccolo centro pavese sul crinale della Val Staffora e della Val Curone, senza dimenticare "Zagròs, Cefalonia" sulle ultime ore delle truppe italiane fucilate dai nazisti nell'omonima isola greca e in " I. M. I" le drammatiche vicende degli internati militari italiani costretti alla schiavitù del lavoro coatto in Germania dalle truppe nazifasciste a cui rifiutarono di aderire a costo spesso della vita.

Importanti anche le canzoni originali "Dòn cuntra le guèra" sul valori della Pace e "A Palermu t'ammannaru" dedicata a chi in nome di quei valori ha combattutto le diverse mafie in questi anni come altri "RESISTENTE" all'oblio e difensore estrenuo dei valori della costituzione; degno erede di quei partigiani fratelli maggiori che saranno citati anche nell'originale ( sia per il testo che per la musica" versione quasi Hendrixiana dell'inno di Mameli "Canto degli Italiani" alias " Fratelli d'Italia" che ritorna ad essere il canto della gente comune..

Un lavoro quello del gruppo non solo di rivalutazione di un repertorio dimenticato ma anche di vera e propria "ricostruzione" di canzoni probabilmente mai Un'appassionante abbinamento dei versi scritti con musiche originali di atmosfera folk-rock comunque rispettose della matrice popolare ed acustica.