Dieci donne
Il 25 luglio 1906, una sentenza della Corte di Appello, presidente Lodovico Mortara, accordò il diritto di voto a dieci donne marchigiane, tutte maestre, che avevano presentato ricorso.
La vicenda, che provocò un acceso dibattito in tutta l’Italia, è stata ricostruita in questo saggio.
Grazie al coraggio delle maestre marchigiane, Ancona divenne per qualche settimana il centro del mondo. Maria Montessori dedicò loro un inno poetico.
Ma l’illusione dell’emancipazione durò soltanto dieci mesi (la sentenza Mortara fu annullata dalla Corte di Cassazione) e, con il ritorno al governo di Giovanni Giolitti, non vi furono elezioni politiche.
Il saggio di Severini riporta così alla luce la storia di quelle pioniere del voto alle donne, di cui sono proposte – per la prima volta – le biografie, insieme alle portabandiera dell’emancipazione femminile in Italia, come Anna Maria Mozzoni e la pedagoga Maria Montessori. È anche un omaggio alla competenza giuridica e all’onestà intellettuale del giurista mantovano Lodovico Mortara (“personalmente contrario, giuridicamente favorevole” al suffragio delle donne).
Dopo quarant’anni, solo la Resistenza e poi la Costituente sancirono la pari dignità delle donne, legittimandole al voto in qualità di elettrici e di elette.
Mauro De Vicentiis