Carlo Ludovico Ragghianti
Negli anni Trenta del secolo scorso era già uno dei più attivi propagandisti di "Giustizia e Libertà". Non a caso, nel 1940, gli fu inflitto il domicilio coatto a Modena e nel 1942 fu arrestato con altri promotori del Movimento antifascista. Il giovane intellettuale, di nuovo incarcerato nel 1943, tornerà libero soltanto dopo la caduta di Mussolini e parteciperà, a Firenze, al Congresso costitutivo del Partito d'Azione.
Durante la Resistenza ha rappresentato il PdA nel Comando militare del CLN toscano sostenendone, dopo la Liberazione, il ruolo di autogoverno popolare. Sottosegretario alle Belle Arti nel Governo Parri, ha fatto parte della Consulta nazionale in rappresentanza del Partito d'Azione.
Allo scioglimento del suo partito Ragghianti ha deciso di dedicarsi all'attività di studioso. Collaboratore delle attività culturali dell'Olivetti, ha fondato e diretto la rivista Selearte. È del 1954 il suo volume Disegno della liberazione italiana. A Lucca è attiva una Fondazione "Centro studi sull'arte" intitolata a Ragghianti e alla moglie Licia.