Maria Antonietta Macciocchi
Cresciuta in una famiglia antifascista, aveva partecipato, giovanissima, alla Resistenza come partigiana combattente in una formazione della Capitale. Dopo la Liberazione, si era laureata in Lettere e Filosofia all'università "La Sapienza" e si era dedicata alla politica e al giornalismo. Direttrice del periodico Noi Donne dal 1950 al 1956 e del settimanale comunista Vie Nuove dal 1961 al 1965, nel 1968 era stata eletta deputata del PCI, nel Collegio di Napoli. Passata da Roma a Parigi, insegnò Sociologia politica all'università Paris VIII-Vincennes e poi, nel 1977 alla Sorbona, dove aveva conseguito il dottorato in Scienze politiche. Chi la conobbe a l'Unità (è stata corrispondente del quotidiano comunista da Algeri, Bruxelles e Parigi), ebbe modo di valutarne lo spirito irrequieto e la personalità fortissima. Nel 1977, la Macciocchi fu radiata dal PCI e, due anni dopo, passata al Partito radicale, era stata eletta deputata in Italia ed europarlamentare a Strasburgo. Membro della Commissione Giustizia del Parlamento europeo, contribuì attivamente all'abolizione della pena di morte in Francia. Dell'attività parlamentare europea di M.A. Macciocchi conviene ancora ricordare la sua partecipazione alla Commissione per la verifica dei poteri e (dopo che nel 1982, lasciati i radicali, era passata al gruppo parlamentare socialista), il contributo dato alla Commissione d'inchiesta sulla situazione della donna in Europa. Nel 1992 la consegna alla scrittrice italiana della Legion d'Onore, per meriti culturali, da parte del Presidente francese Fran§ois Mitterand. M.A. Macciocchi, che è stata commentatrice politica anche di Le Monde, El Pais, Corriere della Sera, ha lasciato una vasta produzione letteraria, tradotta in molti Paesi. Ricordiamo, tra i tanti libri, Lettere dall'interno del PCI a Louis Althusser del 1968, La talpa francese (1977), Dopo Marx,aprile (1978), La donna nera. Consenso femminile e fascismo, (1979), La donna con la valigia (1989), Cara Eleonora. Passione e morte della Fonseca Pimentel (1993), L'amante della Rivoluzione. La vera storia di Luisa Sanfelice e della Repubblica napoletana del 1799 (1998). Il libro del 1992, Le donne secondo Wojtyla, non deve essere stato estraneo alla decisione del cardinale Achille Silvestrini, di presiedere al rito funebre per Maria Antonietta Macciocchi, che si è tenuto a Roma nella cappella di Villa Malta.