Vittorio Bartolomeo Acquarone
Era ancora studente (si sarebbe laureato in Giurisprudenza dopo la Liberazione), quando con l'amico fraterno Felice Cascione cominciò (era il 1940), il suo impegno antifascista. Allorché l'amico salì sui monti per combattere contro fascisti e tedeschi, Vittorio Bartolomeo lo seguì. Alla morte di Cascione fu Acquarone a prenderne il posto, al comando della II Divisione Garibaldi, intitolata appunto a colui che sarebbe poi stato insignito, alla memoria, della Medaglia d'oro al valor militare.
Acquarone guidò i suoi partigiani sino al 27 gennaio 1944, quando lasciò il comando al quasi omonimo Vittorio Acquarone, conosciuto tra gli uomini della Resistenza col nome di battaglia di "Marino". Vittorio Bartolomeo Acquarone continuò nella lotta sino alla Liberazione, quando fu nominato dal CLN vice prefetto di Imperia.
Mantenne l'incarico per soli tre mesi per darsi, dopo la laurea, all'attività di imprenditore edile, che svolse tra Imperia e Genova, lavorando alla ricostruzione dei moli e alla bonifica delle spiagge della riviera ligure. Questa sua attività non gli impedì però di impegnarsi nell'Istituto Storico della Resistenza in Liguria, del quale è stato uno dei soci fondatori.