Carlo Giusta
Atleta, campione nazionale di salto in alto, Giusta, dopo l'armistizio, si unì (col nome di battaglia di "Carlino"), ai partigiani della Val Casotto. Arrestato il 5 febbraio del '44, "Carlino" fu rinchiuso nelle carceri militari di Cuneo. In quel frangente, come ebbe ad annotare in un suo diario, gli fu anche impedito di incontrare la madre, che era andata alla prigione per visitarlo. Avendo finto di accettare l'arruolamento nel Reggimento Artiglieria Alpina di Aosta, Giusta l'8 marzo fu scarcerato e, due settimane dopo, spedito per l'addestramento in Germania. Durante una sosta della tradotta, il giovane riuscì, con altri due compagni, a saltare dal vagone e a raggiungere le Langhe. Così, il 1° maggio "Carlino" entrava a far parte della 1a Brigata "Castellino" della 1a Divisione Langhe. Nuovamente catturato dai tedeschi nemmeno due mesi dopo, Carlo Giusta fu trasportato sino a Castellino Tanaro e qui fucilato. Al suo nome è intitolata la piazza di Saliceto dove sorge la sede comunale.