Aude Pacchioni
Aude Pacchioni, cresciuta in una famiglia di piccoli coltivatori diretti, papà antifascista e mamma cattolica praticante, negli anni di guerra scelse presto da che parte stare. Con l'Armistizio dell'8 settembre '43 la cascina familiare in via Lama divenne un rifugio per soldati sbandati, feriti e fuggitivi dal campo di concentramento e transito di Fossoli. Dopo aver frequentato la scuola fino alla terza ”avviamento”, appena diciottenne, Aude lavorava come impiegata pendolare alle fonderie Rizzi di Modena. Ai primi bombardamenti il papà la tenne a casa, ma subito iniziarono i suoi contatti e il lavoro clandestino con il Comitato di Liberazione Nazionale. Col nome di battaglia “Mimma” militò nella brigata partigiana “Diavolo” che aveva sede a Carpi, occupandosi delle attività di segreteria, soprattutto delle SAP (Squadre di azione patriottica). A seguito dei bandi di reclutamento emessi dalla Repubblica di Salò, fu poi incaricata dal CLN di prendere servizio al Comune di Soliera al fine di fornire alle famiglie dei giovani dei dintorni saliti in montagna false certificazioni che attestassero la loro presenza al fronte. Così poterono essere evitate perquisizioni e razzie da parte dei tedeschi e dei fascisti. Nel dopoguerra ha ottenuto il riconoscimento della qualifica di Partigiana combattente per la sua attività dal 1° agosto 1944 al 30 aprile 1945
Nei giorni della Liberazione, Aude comprese che il suo impegno doveva continuare per la ricostruzione del Paese, non solo materiale, ma anche politica e morale. E così nel dopoguerra è divenuta dirigente nazionale della Federmezzadri, battendosi per le braccianti e le mondine e la parità di salario tra donne e uomini, poi Presidente provinciale dell'UDI e componente della Commissione femminile della Federazione comunista modenese. Nell'VIII Congresso del PCI è stata eletta nel Comitato Centrale del partito. Nel '56 viene eletta consigliere comunale a Modena, riconfermata ininterrottamente fino al 1985, contribuendo alla nascita del modello emiliano di welfare: per un decennio nella carica di assessore alla Sanità e ai Servizi sociali – dando vita tra l'altro al primo asilo nido della città, nel 1969 – poi con le deleghe al Bilancio e al Patrimonio. Dopo aver presieduto l'Ente ospedaliero di Modena negli anni '70, dal 1986 è alla guida dell'Azienda per il Diritto allo studio e successivamente dell'Opera Pia “Casa di riposo”.
A partire dal 1999, Aude Pacchioni è Presidente dell'ANPI di Modena per vent'anni fino al 2018 quando, alla vigilia del suo 92° compleanno, decide di lasciare alle generazioni successive la responsabilità di guidare l'Associazione dei partigiani nella sua provincia.
Nel 2003 il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, le ha conferito l'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica.
(DDP)