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Giornata al museo di Fosdinovo

Dopo le belle esperienze realizzate insieme a RADIO POPOLARE a CASA CERVI, alla CASA DELLA RESISTENZA DI VERBANIA FONDOTOCE e nel dicembre 2014 al CAMPO DI FOSSOLI ed al MUSEO DEL DEPORTATO di Carpi (MO), desideriamo invitarvi alla GIORNATA AL MUSEO AUDIOVISIVO DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO ED AL SACRARIO DI VINCA, un’iniziativa che l’Associazione la Conta organizza con l’adesione/collaborazione degli Archivi della Resistenza ed il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS), della Sezione ANPI Crescenzago, della Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi, della Sezione ANPI San Siro, della Sez. ANPI Stadera, dell’Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano, della Sezione ANPI di Cerro Maggiore, della Sez. ANPI di Paderno Dugnano e di altre Sezioni ANPI di Milano e Provincia, dedicata alla memoria dei martiri delle stragi delle genti dei diversi paesi della Lunigiana per mano dei nazisti e dei fascisti nel 1944, che ci sarà DOMENICA 14 GIUGNO 2015 AL MUSEO AUDIOVISIVO DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO ED AL SACRARIO DI VINCA (MS).

Programma della giornata:

PRIMO GRUPPO FORMATO DA PERSONE CHE ARRIVERANNO A FOSDINOVO MS IN PULLMAN.
Alle ore 11.00: Accoglienza e visita al Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, con racconti di testimoni/storici/partigiani.

SECONDO GRUPPO FORMATO DA PERSONE AUTOMUNITE CHE SI RECHERANNO A VINCA FRAZ. DI FINIZZANO MS.
Alle ore 11.00: Cerimonia al Sacrario di Vinca e posa di fiori sui monumenti in ricordo dell’eccidio. Finita la cerimonia il gruppo si recherà al Museo della Resistenza di Fosdinovo MS. Per il secondo gruppo la visita al Museo della Resistenza è prevista nel pomeriggio.

I GRUPPI UNITI A FOSFINOVO (MS)
Dalle ore 13.00: Pranzo o consumazione al sacco al Ristorante adiacente al Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo con canzoni e musiche con il Duo Rossounfiore, il Coro “Questo è il fiore del partigiano”, Antonio Ricci all’organetto ed altri cantori e musicisti nonché alcuni poeti dell’Associazione La Conta e di altri Gruppi e/o Associazioni.
Alle ore 17.00: Conclusione della manifestazione e rientro a Milano.

INFORMAZIONI VARIE SUL VIAGGIO PER ARRIVARE IN PULLMAN AL MUSEO DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO - VIA DELLE PRATE 12 – FOSDINOVO (MS) – PRIMO GRUPPO.

Viaggio: Autostrada A1 Milano fino a Parma ovest e poi prendere l’autostrada A15 (CISA - Parma-La Spezia) fino all’innesto con la A12 (Genova-Livorno). Si prosegue in direzione Livorno e si esce al casello di Sarzana. Si prende la S.S.1 Aurelia verso Carrara per circa 3 chilometri fino al bivio per Fosdinovo posto in Località Ponte Isolone-Caniparola, si gira a sinistra e si sale a Fosdinovo che si trova a circa 8 km.

In pullman: partenza h. 7.30 da Milano Famagosta MM (parcheggio piano terra, coperto, dove partono i bus per fuori Milano) costo A/R €. 20,00. Prenotazione obbligatoria con pagamento anticipato non rimborsabile. Dopo aver verificato la disponibilità dei posti al n. di cell. 338.6267105 o scrivendo una mail a laconta@interfree.it effettuare il bonifico bancario a favore dell’Associazione La Conta, Iban: IT16V0335901600100000017007.

INFORMAZIONI VARIE SUL VIAGGIO PER ARRIVARE IN AUTO AL SACRARIO DI VINCA ED AL MUSEO AUDIOVISIVO DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO - VIA DELLE PRATE 12 – FOSDINOVO (MS) – SECONDO GRUPPO

Viaggio: Autostrada A1 Milano fino a Parma ovest e poi prendere l’autostrada A15 (CISA Parma-La Spezia) fino all’innesto con la A12 (Genova-Livorno). Si prosegue in direzione Livorno e si esce al casello di Sarzana. Si prende la S.S.1 Aurelia verso Carrara per circa 3 chilometri fino al bivio per Fosdinovo posto in Località Ponte Isolone-Caniparola, si gira a sinistra e si sale a Fosdinovo che si trova a circa 8 km. Arrivati a Fosdinovo si prende la SP10 strada provinciale Tenerano. Si arriva a Marciso, si prosegue sulla SP10 e si arriva a Monzone. Dopo Monzone, al bivio si gira a sinistra sulla SP59 e, dopo qualche chilometro, si arriva a Vinca.

In auto: compattare gli equipaggi sulla pagina Facebook di Radio Popolare.
INFORMAZIONI PER ENTRAMBI I GRUPPI
Pranzo o consumazione al sacco: c/o Ristorante del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo adiacente al Museo. Pranzo completo con un primo, un secondo, acqua, vino e caffè al costo €. 15,00 cad. Per i bambini fino a 10 anni il pranzo è gratuito. Per chi vuole è possibile consumare il pranzo al sacco nei locali del Ristorante. E’ necessario prenotare entro giovedì 11 giugno p.v. telefonando al n. 337.318459 oppure scrivendo una mail a fogacci@radiopopolare.it .

IL MUSEO DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO MS
A partire dal 1994, per iniziativa dell'ANPI di Sarzana e in accordo con l'amministrazione comunale, fu deciso di destinare il fabbricato di una ex colonia montana estiva a Museo della Resistenza delle province della Spezia e di Massa Carrara, decorate di medaglia d'oro al Valore Militare per il contributo dato dalle popolazioni alla riconquista della libertà e della democrazia.
Il Museo è stato inaugurato il 3 giugno del 2000, ed è costituito da una moderna installazione audiovisiva e da supporti multimediali, che consentono organici percorsi di indagine storica e di approfondimento didattico sui temi della Resistenza e della costruzione della democrazia in Italia.
Il museo è dedicato alla memoria dei comandanti partigiani Alessandro Brucellaria "Memo" e Flavio Bertone "Walter" e di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà. (sito: www.museodellaresistenza.it)

LA STRAGE DI VINCA DAL 24 AL 28 AGOSTO DEL 1944
La strage di Vinca (Comune di Fivizzano, MS), è giudicata dagli storici come fra le più crudeli per le modalità delle singole uccisioni e per gli episodi di sadismo ed efferatezza contro i civili.

La mattina del 18 agosto 1944, un ufficiale amministrativo, appartenente allo Stato Maggiore del generale tedesco Gosewisch rimane vittima di un attentato sulla strada che collega Monzone a Vinca, quest’ultima individuata dal Servizio informazione tedesco come base del Comando della Brigata partigiana Lunense.
Da qui la decisione di far convergere, partendo da più direttrici di attacco, appunto su Vinca, un paese sospeso a 800 metri, lungo le pendici del Pizzo di Uccello, una serie di forze.
Nel pomeriggio del 24 agosto 1944, su ordine diretto di Simon, preceduto da un articolato lavoro di spionaggio del territorio (delazione di “infiltrati” fascisti, informazioni rilasciate da prigionieri, fotografie scattate dall’Aviazione tedesca) si muove il rastrellamento secondo cinque direttrici di attacco che dalla Garfagnana e dai centri di Massa, Carrara, Castelpoggio e Fosdinovo, convergono sul catenaccio delle Apuane.

Il borgo di Vinca è così occupato dalla Prima Compagnia del 16° Battaglione, al comando del maggiore Reder, con altre compagnie ed un plotone di un centinaio di brigatisti neri di Carrara, guidati dal colonnello Giulio Lodovici (in tutto 1500 soldati). Reder setaccia la vallata del paese, stanando i residenti che si sono nascosti ed eliminando ovunque con lanciafiamme, mitragliatrici e granate, ogni traccia di vita.
Muore con la popolazione, condividendone fino in fondo la sorte, il parroco don Luigi Ianni. I nazi-fascisti rimangono e continuano ad uccidere fino al 27 agosto. Il numero delle vittime, comprensivo di quelle uccise durante l’avvicinamento delle SS a Vinca, è in totale di 174, la maggior parte donne (95) e quasi metà bambini (di cui quattro fino ad un anno e undici fino a dieci anni) e anziani, fra cui molti infermi e malati.
“Si contano i morti quasi tutte donne, bambini e persone anziane. Saranno bruciati sul posto qua e là dove si trovavano perché erano ormai in stato di decomposizione dopo quattro giorni, col caldo che faceva. Ognuno è costretto a fare questa pietosa opera ai suoi defunti aiutandosi l’uno con l’altro. Immaginate lo strazio ancora maggiore, ricordando gli spregi e le sevizie fatte; fu trovata una donna incinta squartata per vedere il feto, un’altra era piantata in cima ad un palo o ancora col nome scritto sul petto con la baionetta ecc. Dal proprio nascondiglio dove si trovavano alcuni testimoni raccontano d’aver visto un bimbo di 2 mesi che, mentre uno di questi sciagurati lo lanciava in aria, l’altro gli sparava, come al tiro al piccione”. (testimonianza di Battaglia Celso - Cascina, 27 gennaio 2004) (fonte internet).

LE STRAGI IN LUNIGIANA NEL PERIODO 1943-1945
Le operazioni e le stragi in Lunigiana vanno inserite nel più ampio quadro della repressione antipartigiana attuata nel triangolo compreso fra Appennino, Apuane e mar Tirreno nell’estate 1944, a ridosso della nodale Linea Gotica e si susseguono a ciclo continuo, dal maggio/giugno al settembre 1944, grazie alla vera e propria pianificazione di esse, legata fondamentalmente alla comparsa in zona, a partire dal 24 luglio, della 16°Divisione Reichführer-SS del generale Simon (responsabile, fra l’altro, anche della strage di Marzabotto, la più grave attuata in Italia. Al termine dell’arco temporale sopra indicato si contano circa 1092 morti, di cui gli uomini adulti sono solo il 36% del totale.

I fatti principali:
Il 2 agosto viene distrutto dai nazi-fascisti il paese di Marciaso.
Il 10 agosto i nazi-fascisti occupano il paesino di S.Terenzo Monti, vessando la popolazione e facendo razzie, quindi proseguono nell’opera di rapina a Bardine dove i militari tedeschi uccidono due anziani coniugi che non hanno lasciato il paese, dando alle fiamme la località a sud del paese stesso.
Il 19 agosto vengono portati in zona 53 innocenti civili che sono stati rastrellati in Versilia e rinchiusi a Nozzano: sono poi uccisi e lasciati appesi in putrefazione ad alberi e pali di sostegno delle viti, come vendetta e terribile monito per la popolazione.

Nel podere di Valla, dove la popolazione di Bardine si è rifugiata, sono fatte prigioniere 106 persone, nella maggior parte donne, anziani e bambini. Delle 106 persone rastrellate, uccise con mitragliatrici pesanti, solo due, Alba Terenzoni e la sua figlioletta di 3 anni, si salvano perché sono riuscite a gettarsi da una finestra; una terza, Clara Cecchini, una bambina di 7 anni, riesce a salvarsi, nonostante le gravi ferite, perché si finge morta quando le SS passano in rassegna i morti per finirli e le sparano a distanza ravvicinata al braccio e alla coscia.
A S.Terenzo Monti vengono catturati altri ed ucciso il parroco don Rabino.
Tra 20 e 21 agosto sono uccisi dai partigiani, nella strada per Gragnana in prossimità di Ponte Storto, tre soldati tedeschi del reparto trasmissioni della Reichführer-SS e il giorno dopo è vittima della rappresaglia nazista Castelpoggio.
I resoconti tedeschi parlano di un totale di 332 “banditi” uccisi, 2 comandi di “bande” eliminate e 600 edifici distrutti. Tali cifre sono realistiche, anzi, forse vanno stimate per difetto, perché al numero dei morti di Vinca vanno sommati quelli di stragi contemporanee compiute a Bardine, Castelpoggio e in altri luoghi ancora. Mentre avviene la strage di Vinca sono anche condotti rastrellamenti nel triangolo compreso fra Fivizzano, Sarzana e Forno: a Bedizzano, Colonnata, Miseglia, Piano e altre località.
Oltre ai martiri delle stragi sono state catturate circa 1000 persone, avviate dapprima a Carrara e quindi al Campo di Fossoli (MO) (fonte internet)