I fatti di Colonia: la condanna e gli impegni dell'Anpi
L'incredibile e drammatica vicenda di Colonia suscita orrore e preoccupazione diffusa. La condanna degli atti di violenza e degli abusi sessuali compiuti in quella drammatica serata, non può che essere ferma ed unanime. Non si deve avere paura, reagendo alla vicenda, di essere allineati a quanti rifiutano l'accoglimento degli immigrati. Il punto è quanto e cosa si fa per rendere diffusa questa cultura – che dovrebbe essere diffusa almeno a tutta l'Europa, che considera le donne cittadine, al pari degli uomini. L'integrazione parte da questo punto.
Ma si impone anche una riflessione approfondita. Se perfino in un Paese dell'Europa, possono verificarsi episodi gravissimi di sessismo, oltretutto realizzati con violenza e su numerose donne inermi e se nel contempo sintomi evidenti di sessismo possono riscontrarsi nell'atteggiamento distaccato e sostanzialmente indifferente, degli organi preposti non solo alla tutela dell'ordine pubblico, ma anche delle persone (si è parlato anche di “impotenza”, ma quando mai, in qualsiasi Paese d'Europa, gli organi di polizia hanno mostrato segni di “impotenza” di fronte a manifestazioni popolari, di lavoratori e di cittadini che uscissero dalle regole?), significa che le contraddizioni di sempre sono ancora in atto, significa che il percorso dell'emancipazione femminile e della realizzazione dell'indissolubile binomio libertà-uguaglianza è tuttora tortuoso ed esposto a seri pericoli.
Non si può restare inerti e silenziosi a fronte di un così disastroso inizio dell'anno nuovo, con tutto ciò che la vicenda richiama e significa. Occorre reagire con forza, respingendo qualsiasi forma di strumentalizzazione e richiamando cittadini e istituzioni alle responsabilità che ognuno deve assumersi, perché il percorso indicato nella Costituzione italiana, ma anche nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, vada avanti, senza intralci, in tutti i Paesi che fanno parte dell'Unione europea, così come in ogni parte del mondo. Non è in gioco soltanto la tutela delle donne (che pur dovrebbe impegnarci, tutti, fino in fondo), ma anche la salvaguardia e il rispetto della persona umana.
In questo senso, l'ANPI si considera impegnata ad accentuare le sue iniziative, in sede nazionale e in sede locale, per valorizzare il ruolo delle donne nella società e ribadire l'assoluta esigenza di assicurare parità di diritti e pari opportunità, così come vuole il secondo comma dell'art. 3 della Costituzione; ma al tempo stesso riafferma il più netto rifiuto contro ogni atto di violenza, con particolare e specifico riferimento al diritto delle donne ad essere libere ed eguali, nel pieno rispetto della persona e della sua dignità.
Occorre, in Italia e in Europa, un salto di qualità, per abbattere ogni forma di pregiudizio ed ogni tipo di sopraffazione, in nome della libertà, dell'uguaglianza e della dignità. Su questo terreno, l'ANPI sarà in prima linea, anche per contribuire alla creazione di una cultura diffusa del rispetto dei diritti umani e dei valori proclamati dalla Costituzione.
Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI,
Marisa Ombra, Vicepresidente nazionale ANPI