Il comunicato stampa dell'ANPI provinciale di Venezia in risposta al diniego del Sindaco di Jesolo di revoca della cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini
"La Sezione ANPI di Jesolo ha chiesto al Sindaco Christofer De Zotti di revocare la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini nel 1924. Il Sindaco ha reso noto di non poter aderire alla richiesta, prima con dichiarazioni alla stampa e successivamente con la lettera del 5 giugno 2023 indirizzata al Presidente dell’ANPI di Jesolo Roberto Ambrosin.
Adducendo le stesse motivazioni di altri Comuni che hanno deciso di non revocare la cittadinanza a Mussolini, il Sindaco afferma che quella onorificenza è un atto storico da non cancellare, che non può essere giudicato con i parametri del presente, che non si può cancellare tutto quello che è stato realizzato nel periodo fascista, che il Comune di Jesolo si riconosce nei principi della Costituzione “e non ha bisogno di ulteriori azioni che hanno un puro valore di “spot” “.
Le motivazioni addotte dal Sindaco non risultano convincenti.
La cittadinanza onoraria non può essere paragonata ad un’opera o un edificio realizzati durante il fascismo. Si tratta di un atto di valore simbolico che presuppone la piena meritevolezza di chi riceve l’onorificenza sia al momento del conferimento sia successivamente. Qualunque onorificenza può essere revocata quando l’insignito ne sia indegno. Come ha rilevato lo stesso sindaco di Jesolo, la cittadinanza a Mussolini non fu conferita con un atto spontaneo e sentito dell’allora comunità di Cavazuccherina ma venne attribuita, peraltro dal commissario prefettizio, come in molti altri comuni italiani, in adesione ad un preordinato piano di mera propaganda fascista e di rafforzamento del culto del Duce. Con questo vizio d’origine, che esclude ogni rapporto tra Mussolini e Jesolo, non si comprendono le perplessità che il Sindaco manifesta sulla opportunità della revoca.
Il Sindaco sottolinea di aver dimostrato nei fatti di riconoscersi nei principi della Costituzione e dello Stato di diritto. Ebbene, che si dimostri antifascista fino in fondo, come lo è tutta la Costituzione: revochi la cittadinanza a Mussolini come hanno fatto molti comuni. Valga per tutti il Comune di Adria che ha revocato la cittadinanza a Mussolini e l’ha conferita a Giacomo Matteotti, vittima della violenza e della barbarie fascista del cui assassinio Mussolini si assunse la piena responsabilità politica, morale e storica.
Non si tratta di cancellare la storia ma di cancellare un’onorificenza per evitare che il Comune di Jesolo continui ad avere nell’albo dei suoi cittadini onorari un dittatore che fece della violenza, del bellicismo, del razzismo elementi fondanti del regime, eliminò la democrazia, emanò le leggi razziali, condusse l’Italia in una disastrosa guerra alleandosi con il regime nazista, pacificamente considerato da tutti il male assoluto, collaborando attivamente con lo stesso e assecondandolo nel suo farneticante disegno criminale anche durante la Repubblica Sociale Italiana che si macchiò di orrendi crimini in danno di partigiani e della inerme popolazione civile.
La revoca della cittadinanza conferita a Mussolini il Sindaco la deve a tutti i suoi concittadini, ai numerosi turisti che scelgono Jesolo per le vacanze, la deve alla memoria dei tanti partigiani morti per la libertà, la deve anche ad Egidio Montagner e Michelangelo Vitale, partigiani, che proprio a Jesolo, dopo una notte di interrogatori e torture, furono fucilati e gettati nelle acque del Piave.
Il Sindaco si trincera dietro la storia ma se finora Mussolini è stato cittadino onorario di Jesolo in virtù di quel lontano conferimento, ora che l’ANPI ha posto la questione della revoca la sua ritrosia, anche a coinvolgere il Consiglio comunale, fa sì che quella imbarazzante e offensiva onorificenza permanga per sua libera e consapevole scelta. E questa scelta attiene all’oggi, non alla storia.
Maria Cristina Paoletti
Presidente ANPI provinciale Venezia
11 giugno 2023