Giuseppe Vergan
Giovane comunista dal 1921, più volte fu arrestato per il suo impegno politico, dopo l'avvento della dittatura fascista si diede al lavoro clandestino organizzando cellule comuniste in Istria. Caduto nelle mani della polizia, nel 1929 Vergan fu deferito al Tribunale speciale che, nel 1930, lo assolse per insufficienza di prove ma gli inflisse tre anni di confino nelle isole Lipari e alle Tremiti.
Tornato in Istria e nuovamente perseguitato, il contadino antifascista emigrò in Jugoslavia, poi in Austria e infine in Francia dove si impegnò nel Partito comunista francese nei distretti di Lot, Garonne e Dordogne.
Nel settembre del 1936 accorse nelle Brigate Internazionali in Spagna. Ferito sul fronte di Madrid nel settembre del 1938 e poi sul fronte dell'Ebro, nel febbraio del 1939 fu internato in Francia, ad Argelès, ma presto liberato riprese l'attività politica. Nel 1941 fu tra gli organizzatori della Resistenza nei distretti di Lot e di Garonne, acquisendo il grado di capitano nell'Esercito di liberazione francese.
Nel dopoguerra Giuseppe Vergan era tornato nella sua terra d'origine, dove è mancato.