"La deportazione degli Ebrei: da Fiastra a Bolzano sulla strada per Auschwitz"
Presso l'auditorium dell'abbadia di Fiastra Tolentino, Macerata, Riserva Naturale Abbadia Chiaravalle di Fiastra, Tolentino - Urbisaglia, l'A.N.P.I. e il Comune di Tolentino propongono un percorso storico-culturale che prevede: Il convegno sul tema "La deportazione degli Ebrei: da Fiastra a Bolzano sulla strada per Auschwitz", che si terrà martedì 24 gennaio 2012 dalle ore 9.30 alle ore 13.00.
Una lectio storica di Carla Giacomozzi, direttrice dell'archivio storico del comune di Bolzano, e con l'intervento di Frida Di Segni Russi, autrice del libro 99 cartoline (La Cattedrale, 2009), sfuggita alla deportazione grazie al sostegno delle famiglie del nostro territorio, e di ex deportati dei lager nazisti (Balilla Bolognesi, Alfio Colonnelli).
Il discorso storico è impostato sul tema della deportazione, su cui l’ANPI di Tolentino lavora già dal 2000 (in modo sulla manodopera bellica nei lager nazisti ed in particolare a Kahla ), che interessa il campo di internamento di Urbisaglia, allestito tra il giugno 1940 e l'ottobre 1943 nella villa Giustiniani Bandini presso l'Abbadia di Chiaravalle di Fiastra. I primi internati erano ebrei italiani sospetti per le loro simpatie antifasciste, tra cui alcuni personaggi di spicco come Raffaele Cantoni, Carlo Alberto Viterbo, Eucardio Momigliano, Gino Pincherle, Renzo Bonofigli, Edoardo Della Torre e Leone Del Vecchio. Poi vi giunsero profughi dalla Germania, Austria, Polonia e Romania. Nella primavera 1941 si aggiunsero anche Giuliani, Sloveni e Dalmati. Dopo l'8 settembre 1943 molti internati scapparono, tra cui Raffaele Cantoni, che svolgerà un ruolo di primo piano durante il periodo dell'occupazione nazista nelle operazioni di aiuto ai perseguitati ebrei e poi nel dopoguerra come presidente dell'UCEI ed il successivo 27 ottobre quelli che si presentarono spontaneamente o furono catturati nei rastrellamenti nelle campagne furono trasferiti nel campo di Sforzacosta e quindi a Fossoli e Bolzano Gries. Di quelli deportati da Fiastra ai campi di Fossoli (famoso per aver ospitato Primo Levi, l'autore di "Se questo è un uomo") e di Bolzano Gries, poi caricati su un convoglio per il campo di sterminio ad Auschwitz, nessuno si è salvato tranne il medico austriaco Paul Pollak cui è dedicata una lapide all'interno dell'abbadia stessa.
A chiusura del convegno del alle ore 12,00 verrà inaugurata presso l'aula verde la mostra "Scrivere dai Lager” sulla corrispondenza epiostolare nel campo di Bolzano, 1944/1945 in forma sia ufficiale che clandestina visitabile gratuitamente presso la limitrofa aula verde fino al 12 febbraio 2012.