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La violenza del primo dopoguerra. Dallo squadrismo alla marcia su Roma

Sabato 26 ottobre 2024
ore 16:45 - Sala civica di via Matteotti 4 Legnago

La violenza del primo dopoguerra.

Dallo squadrismo alla marcia su Roma

Relatore ANDREA BARAVELLI
Università degli Studi di Ferrara

La seduta del consiglio comunale di Legnago del 4 aprile 1922 venne interrotta a seguito dei disordini provocati dai fascisti che occuparono l'aula consiliare e minacciarono violenza sul sindaco e sui consiglieri socialisti di maggioranza, quella violenza fisica esercitata in molte situazioni identiche. Il sindaco di Legnago, il socialista Antonio Stopazzola, diede, in seguito a questa irruzione violenta nella seduta consiliare, le dimissioni e il Comune che alle elezioni aveva visto una stragrande maggioranza di voti ai socialisti fu commissariato.

Situazioni anche più cruente si verificarono in tutti i Comuni della bassa provincia veronese tutti, dopo il 1920 uniformemente a guida socialista. Anche tutti i Comuni della provincia di Rovigo erano a conduzione socialista dopo le elezioni dell'autunno del 1920 e tutti vennero fatti decadere con la violenza organizzata delle squadre fasciste e con la compiacenza delle forze dell'ordine. Così avvenne in tutte le municipalità "rosse" d'Italia a partire dal 1921.

Il professor Andrea Baravelli, docente presso l'Università degli Studi di Ferrara, presenterà un dettagliato quadro generale delle varie fasi della violenza del primo dopoguerra, risalendo alle radici: dalla violenza dei nazionalisti, ai disordini dei "rossi", a quella violenza più brutale, omicida, finanziata dapprima dai latifondisti agrari che organizzarono le squadracce fasciste... praticamente una guerra civile che causò alcune migliaia di morti dal 1919 fino a ben oltre il 1924 anno delle elezioni politiche, la cui denuncia di brogli e irregolarità costò la vita a Giacomo Matteotti.

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