Lodovico Todesco
Cugino del professor Mario Todesco, (che mentre insegnava Lettere al Liceo "Tito Livio" era anche assistente volontario alla cattedra di Lingue e letterature slave dell'Università di Padova), Lodovico gli fu sempre accanto nell'impegno antifascista. Dopo che i due cugini furono arrestati dalla polizia fascista e scarcerati dopo mesi di detenzione, mentre Mario tornava (per poco tempo), al suo impegno di insegnante, "Vico" (più giovane), salì in montagna e assunse il comando della Brigata "Italia Libera Campo Croce", una delle formazioni partigiane più attive nella zona del Grappa. Cadde, pochi mesi dopo, combattendo valorosamente contro i nazifascisti che, con un enorme spiegamento di forze, avevano accerchiato e rastrellato tutta la zona, per predisporla per una ormai quasi certa ritirata. Proprio il giorno successivo alla morte di "Vico", anche la sorella del comandante partigiano, Ester, e la madre, Paolina, venivano arrestate e caricate a forza su un camion militare. Di loro non si ebbe più alcuna notizia. Secondo la testimonianza di un soldato austriaco, le due donne non furono portate lontano, ma uccise e il loro corpo occultato nel cemento di una delle tante piramidi anticarro fatte costruire dai tedeschi della Todt presso Cismon del Grappa. Dopo la Liberazione, una via di Bassano del Grappa è stata intitolata a Lodovico Todesco.