Giacomo Fontanot
Il padre Giuseppe, nel 1923, aveva dovuto lasciare Ronchi dei Legionari dove a quel tempo abitava e, con il fratello Giacomo, pure lui antifascista, era emigrato in Francia con la moglie e il figlio Nerone. Giuseppe e il fratello erano diventati membri del Partito comunista francese ed avevano insegnato ai figli gli ideali di libertà. I fratelli Fontanot, all'inizio della seconda guerra mondiale erano stati internati nel campo di Gurs, dal quale erano usciti in seguito alla sconfitta della Francia. Erano stati di nuovo internati nel 1942, dopo aver partecipato alle manifestazioni per il centocinquantenario della vittoria dei rivoluzionari a Valmy. Con Giuseppe Fontanot e il fratello, era finito nel campo di Tourelles anche il giovanissimo Giacomo. Il ragazzo era stato quindi trasferito nel campo di Rouillè, di dove fu poi liberato dai partigiani francesi. Giacomo Fontanot seguì i suoi liberatori nella foresta di Saint-Sauant e con loro combatté per mesi contro gli occupanti. Sul finire del giugno 1944, i tedeschi attaccarono in forze la formazione di resistenti francesi. Dopo tre ore di combattimenti, Giacomo fu catturato e fucilato sul posto dai nazisti.