Gian Paolo Gamerra
Maggiore in s.p.e. del 50° Reggimento di artiglieria "Superga", aveva partecipato alle operazioni belliche nei Balcani. All'armistizio si trovava in Toscana, al comando del IV Gruppo granatieri, dipendente dalla 216a Divisione costiera. Il 9 settembre, avvisato che i tedeschi stavano attaccando in forze le due batterie del porto di Livorno, decise di accorrere con una cinquantina di uomini a bordo di automezzi. Il convoglio fu però bloccato da forze corazzate tedesche, che si erano appostate in una pineta sulla strada verso Livorno. All'intimazione di arrendersi e di consegnare gli automezzi e le armi, gli artiglieri di Gamerra tentarono di superare l'ostacolo impegnando il nemico. Lo scontro si concluse con la morte del maggiore, colpito mentre sparava con la mitragliatrice, di altri due ufficiali e di sei tra sottufficiali e artiglieri; altri quaranta uomini di Gamerra rimasero feriti. Anche i tedeschi ebbero gravi perdite, tanto che non poterono portare completamente a compimento il loro piano per la presa del porto: i superstiti delle batterie riuscirono, infatti, a sganciarsi e a sottrarsi alla cattura.