Marcella Balconi
Figlia dell'allora sindaco socialista di Romagnano (e cugina, per parte di madre, dei fratelli Pajetta), Marcella, bambina, assiste all'aggressione fascista al corteo del 1° Maggio 1922 a Romagnano, alle revolverate contro suo padre e alla morte di uno dei partecipanti alla manifestazione democratica. Ne resterà segnata per la vita. Non dimenticherà, anche, le continue vessazioni subite dal padre Giuseppe, medico ed avvocato; le perquisizioni e le devastazioni in casa, l'invio al confino di polizia (dal 1927 al 1930), del genitore; saranno ricordi che non si cancelleranno mai. La ragazza riesce, comunque, a portare a termine gli studi. Si laurea brillantemente in Medicina all'Università di Milano, diventa assistente di biochimica, si specializza in pediatria e neuropsichiatria infantile, frequenta l'ambulatorio pediatrico del professor Piero Fornara.
L'8 settembre 1943, è il cugino Giuliano Pajetta ad indirizzarla, così come farà con un'altra cugina (Mariolina Berrini), verso le prime formazioni partigiane. Marcella va in Valtellina, come ispettrice del servizio sanitario, ma una ricetta per prescrizioni mediche contro una cancrena la rende sospetta e la obbliga a trasferirsi a Torino. Qui opera nella Resistenza, alle dirette dipendenze di Francesco Scotti, al Comando militare regionale Piemontese del CLN.
Quest'esperienza determinerà, nel dopoguerra, l'impegno politico e sociale di Marcella Balconi. Alle prime elezioni amministrative, è eletta consigliera provinciale nelle liste del Partito comunista italiano. Nel 1963 l'elezione alla Camera dei deputati e, l'anno dopo, a sindaco del Comune di Grignasco. Più tardi la Balconi è stata consigliera al Comune di Novara, assessore ai lavori pubblici e poi assessore al decentramento, ma senza mai trascurare i suoi bambini e la sua professione. Nel 1948 è stata, infatti, vicepresidente dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Si è occupata di nidi e brefotrofi, di scuole materne ed elementari, sostenendo l'importanza della presenza di strutture materno-infantili sul territorio.
Nel 1949, a Losanna, l'approfondimento degli studi di neuropsichiatria infantile. Nello stesso anno la Balconi apre a Novara il primo "Centro medico pedagogico"; la stessa cosa faranno Giovanni Bollea a Roma e Mariolina Berrini a Milano (saranno ricordati come le tre "B" della neuropsichiatria italiana). Ottenuta la libera docenza, la Balconi ha scritto numerosi saggi di carattere scientifico e, con G. Del Carlo Giannini, un fondamentale libro sui bambini: Il disegno e la psicanalisi infantile, edito nel 1987, a Milano dall'editore Raffaello Cortina.