Francesca Teresa Miola Grosso
Simpatizzante della Resistenza, nelle giornate insurrezionali si prodigò nell'assistenza ai feriti. Nonostante il marito le avesse consigliato di non uscire di casa perché, a tratti, si sentivano ancora scariche di fucileria, la signora Grosso non gli diede retta.
Con biancheria tagliata a strisce, aveva riempito una sporta di bende ed uscì (accompagnata dalla figlia), per raggiungere i patrioti, che chiamava "i miei figli". Le due donne erano arrivate in via Piave, quando Francesca fu raggiunta da una raffica di mitraglia sparata dalla caserma Cernaia (oggi sede della Legione Carabinieri), che, il 27 aprile era ancora in mano ai nazifascisti.
Francesca, caduta a terra, fu trasportata in via del Carmine, sede della Croce Rossa, ma inutili furono i tentativi di salvarla.
Una lapide in via Piave, ne ricorda oggi il sacrificio.