Damiano Piasco
Esercitava la sua professione a Caraglio e, dopo l'armistizio, entrò nella Resistenza come membro del servizio informazioni diretto da Giocondo Giacosa. Soprattutto, Piasco si impegnò nell'organizzazione di un piccolo ospedale partigiano. Quando i patrioti antifascisti eliminarono un milite della Divisione "Littorio", i brigatisti neri della "Lidonnici" invasero Caraglio e setacciarono il paese, alla ricerca di persone già segnalate per il loro impegno democratico. Il dottor Piasco fu tra i primi a finire nelle mani dei fascisti, che il giorno stesso della cattura, alle 18, lo fucilarono alle porte del paese. Col medico condotto furono uccise altre 6 persone: l'elettricista Nicola Anitrini, di 36 anni; il direttore della Locale Cassa rurale, Attilio Casasso, di 48 anni; il contadino ventiseienne Giovanni Mattiauda, reduce di guerra; il contadino suo coetaneo Giuseppe Rebuffo, che aveva partecipato come sergente alla campagna di Grecia; il negoziante Battista Serra, di 66 anni e il contadino Serafino Bottasso, di 20 anni.