Fioravante Zanarini
Giovane socialista nel 1914, nel 1921 Zanarini era membro del Comitato federale comunista di Bologna. Nel 1924 il primo arresto per attività antifascista, seguito, nel 1927, dall'invio al confino per cinque anni. Tornato in libertà il 16 settembre 1932, il meccanico comunista riprese subito il lavoro politico clandestino a Bologna, svolgendo anche le funzioni di segretario della Federazione. Processato di nuovo dal Tribunale speciale nel 1938, Zanarini si ebbe una condanna a venti anni di carcere che, fortunatamente, non scontò completamente per la caduta del fascismo.
L'8 settembre 1943 vede subito l'operaio comunista attivo nella Resistenza. Sino al gennaio 1945, Zanarini è impegnato, a Bologna, nell'attività politica e militare della Brigata Garibaldi "Irma Bandiera", ma viene arrestato dai nazifascisti. Gli occupanti e i collaborazionisti non lo identificano con precisione e, dopo quindici giorni di carcere, Zanarini è trasferito a Massalombarda, per l'esecuzione di lavori di fortificazione sugli argini del Santerno. Tre giorni di massacranti fatiche, poi il dirigente comunista riesce a fuggire e a riparare a Bologna.
Con la Liberazione, Zanarini assume la segreteria della FIOM bolognese, che dirigerà sino al 1950, quando si trasferirà a Roma presso la FIOM nazionale. Membro del Comitato centrale del sindacato dei metalmeccanici, rimarrà nella Capitale per dieci anni. Tornerà a Bologna e sarà arrestato, nel 1960, nel corso di una manifestazione contro il governo Tambroni. Sarà così di nuovo incarcerato e processato insieme ad altri manifestati. Negli anni successivi (fino al 1964) Zanarini lavorerà all'Ufficio vertenze della C.C.d.L. bolognese, poi presso l'ANPPIA provinciale, di cui fu anche segretario.