Luigi Mascagni
Figlio di contadini piccoli proprietari, si era diplomato ragioniere ed aveva trovato impiego alle Poste. Nei primi anni del Novecento aveva aderito al Partito socialista e, nel 1911, era stato eletto consigliere comunale per il PSI ad Arezzo. Fu, tra i socialisti locali, quello che più si batté contro la partecipazione dell'Italia alla Prima guerra mondiale e fu più volte denunciato per il suo "sovversivismo". Eletto deputato socialista nel 1919, due anni dopo non si ricandidò, ma continuò la sua lotta contro il fascismo, che gli costò il trasferimento d'ufficio in altra provincia. Nel 1927, Luigi Mascagni fu addirittura "dispensato dal servizio. Durante gli anni del regime, tornato ad Arezzo, visse facendo il contabile in una ditta privata, ma non rinunciò mai alle sue idee di socialista turatiano. Dopo la caduta del fascismo, Mascagni partecipa, il 2 settembre 1943, alla riunione di costituzione del CPCA (Comitato Provinciale di Concentrazione Antifascista) di Arezzo e dopo l'annuncio dell'armistizio è tra gli organizzatori della Resistenza, diventando presidente del CLN provinciale. È morto per una grave malattia poco dopo la Liberazione; al suo nome i socialisti aretini intitolarono una loro Sezione.