Camillo Dal Pozzo
Dalla natia Brescia, Dal Pozzo si era trasferito giovanissimo a Nizza, dove aderì subito al movimento socialista. Per i suoi atteggiamenti scopertamente ostili al regime fascista, subì durante il ventennio angherie e persecuzioni, che lo danneggiarono anche nell'esercizio della professione forense. Dopo l'8 settembre 1943, l'avvocato socialista, diventato membro del CLN e commissario del comune di Nizza Monferrato, si adoperò per la costituzione della Giunta popolare della "repubblica partigiana dell'Alto Monferrato". Il 5 novembre 1944, l'avvocato Dal Pozzo fu eletto presidente della Giunta popolare di Governo che, con il concorso dei rappresentanti di tutti i partiti del Comitato di liberazione nazionale, operò fattivamente nei quaranta comuni per breve tempo liberati. Dopo l'attacco nazifascista del 2 dicembre 1944, Dal Pozzo riparò clandestinamente a Torino. Qui riprese l'attività politica all'indomani della Liberazione, come dirigente del Partito socialista, dal quale uscì dopo la scissione e la nascita del PDSI.