Luigi Campegi
Noto al suo paese per le idee antifasciste, dovette allontanarsene per trovare lavoro. Subito dopo l'armistizio, l'operaio pavese entrò in contatto con elementi del partito d'azione e prese parte alla Guerra di Liberazione. Nel dicembre del 1943 fu catturato dai nazifascisti, ma riuscì ad evadere e a riprendere la lotta a Milano. In primavera fu nominato responsabile del lavoro militare presso il 5° settore cittadino e, nel settembre 1944, sostituì Giovanni Pesce al comando della 3ª brigata d'assalto Garibaldi GAP "Egisto Rubini". Nel dicembre 1944, dopo un brevissimo periodo presso le formazioni valsesiane di Cino Moscatelli − dove era stato trasferito in seguito all'arresto di alcuni gappisti − ritornò a Milano. Catturato e condannato a morte dai fascisti, fu fucilato al Campo Giuriati insieme ai gappisti Franco Mandelli, Venerino Mantovani, Vittorio Resti e Oliviero Volpones.