Eugenio Giovanardi
Avverso al regime fascista, era ancora studente universitario quando, denunciato da un suo professore, fu arrestato e condannato al confino. Passato da Ponza a Portoferraio e poi all'isola d'Elba, Giovanardi vi conobbe un altro giovane antifascista, Giuseppe Boretti. Insieme i due ragazzi riuscirono a fuggire a bordo di un peschereccio e a raggiungere la Corsica. Era il 1937. Portatosi a Parigi Giovanardi vi restò il tempo di partire per la Spagna per battersi, nelle Brigate Internazionali, col suo amico contro i franchisti. Boretti cadde combattendo e Giovanardi, dopo la sconfitta dei repubblicani, riuscì a tornare in Francia dove lavorò come redattore del giornale antifascista La voce degli italiani. Caduta la Francia in mano ai tedeschi, l'antifascista italiano fu arrestato e consegnato alla polizia del regime. Condannato dal Tribunale Speciale a 16 anni di carcere, Giovanardi non li scontò interamente per la caduta di Mussolini, ma già l'8 settembre 1943 l'antifascista milanese militava nelle file della Resistenza senese. Dopo la Liberazione Eugenio Giovanardi ha svolto per anni e anni incarichi dirigenti nelle organizzazioni democratiche italiane, in rappresentanza del suo partito.