Don Lino Baldini
Di famiglia contadina, terzo di otto fratelli, Lino Baldini entrò giovanissimo nel seminario di Pontremoli. Conclusi gli studi, nel giugno del 1941, il seminarista fu ordinato sacerdote e, poco dopo, al giovane prete fu affidata la povera parrocchia montana di Camporaghena. Don Lino divenne presto amico di tutti gli abitanti del luogo e, proprio per non tradirli, sacrificò la sua vita. Nel pomeriggio del 4 luglio 1944, i nazifascisti aveva effettuato un vasto rastrellamento nella zona, in caccia di partigiani. Una colonna di militari tedeschi e di repubblichini, partita da Fosdinovo, arrivò nel villaggio di Camporaghena contando di trovarvi gli abitanti. Trovò soltanto il prete che, mentre i paesani erano fuggiti per rifugiarsi nei boschi, si era attardato nella Canonica. Quando i militi irruppero nell'edificio, pretesero da don Lino che dicesse dove erano nascosti i suoi parrocchiani. Il sacerdote si schermì e, dopo essere stato svillaneggiato, rifiutò anche di consegnare i nomi di tutti gli abitanti del paese sospettati di intesa con la Resistenza. Di fronte all'atteggiamento di don Lino, i fascisti trascinarono il prete sul sagrato della chiesa e, prima che scendesse la sera, lo fucilarono.